Chi Siamo

Rate this item
(0 votes)

ATTIVITA' DELL'ASSOCIAZIONE

Negli anni scorsi I.L.I.I.A. ha offerto collaborazione oltre che alla Magistratura, anche e soprattutto al MdG per evidenziare le criticità del settore in cui operano le nostre aziende, offrendo le nostre competenze e la nostra esperienza per cercare di normare le attività, nell’intento di elevare la qualità dei servizi, contestualmente ad un contenimento dei costi, ottenibile proprio grazie alla razionalizzazione delle attività ed alle certezze ottenibili con regole chiare ed attuabili.

 

I NUMERI

Numero aziende rappresentate 

51
Numero dipendenti aziende rappresentate  457
Numero interventi operativi effettuati annualmente 59.500

 

LE OPERAZIONI DI ARRESTO

Accanto alla quotidiana attività di monitoraggio svolta al servizio delle Procure e delle Forze di Polizia, le aziende associate I.L.I.I.A hanno partecipato, attraverso la produzione, installazione, consulenza tecnica e servizi di noleggio di attrezzature per l’intercettazione telefonica, ambientale, video e telematiche, ad operazioni ad altissimo rischio che hanno portato all’arresto di numerosi criminali.

Seguono alcuni esempi delle operazioni che si sono avvalse dei servizi di intelligence investigativa e intercettazioni forniti dalle aziende I.L.I.I.A:

  • 2014 – Catania. Operazione Prato Verde

    Blitz antimafia contro il clan mafioso di Orazio Privitera, ritenuto uno degli esponenti più pericolosi di Cosa Nostra. L’operazione “Prato Verde”, che ha visto l’arresto di 26 affiliati, ha messo in campo 10 agenti della Dia (Direzione Investigativa Antimafia) e diverse unità cinofile.
  • 2014 – Napoli. 5 mln di beni sequestrati a Giuseppe Setola.

    La Dia di Napoli ha sequestrato beni per 5 milioni di euro a Giuseppe Setola, capo dell’ala stragista del clan dei Casalesi, su provvedimento emesso dal Tribunale di Santa Maria Capua Vetere. I beni erano nella disponibilità di Setola che investiva i proventi delle attività criminali in immobili e attività commerciali.
  • 2014 – Catania. Operazione ‘Go kart’

    Il blitz dei carabinieri di Enna ha coinvolto le famiglie mafiose di Cosa Nostra e del clan Cappello che operano fra le provincie di Enna e Catania. L’operazione ha visto l’arresto di 49 persone per associazione a delinquere di tipo mafioso finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, estorsioni, rapine, detenzione di armi ed altro.
  • 2014 - Reggio Calabria. Operazione New Bridge

    Il personale della Squadra Mobile di Reggio Calabria, con la collaborazione di quello di Caserta e della Polizia Scientifica, ha catturato Bledar Halili, unico soggetto rimasto latitante, nell’ ambito di un’altra operazioni di arresto (operazione New Bridge) che aveva portato all’ esecuzione di 26 provvedimenti restrittivi.
  • 2014 - Reggio Calabria. Operazione Alta Tensione

    Dura requisitoria del magistrato nel processo contro le cosche colpite nel 2010 dagli arresti dei carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria contro i presunti esponenti della cosca di ‘ndrangheta Borghetto-Caridi-Zindato. Ammonta a 395 anni di reclusione la somma delle singole richieste di pena a carico di 33 persone formulata dal sostituto procuratore della Dda di Reggio Calabria, Stefano Musolino. Contestualmente agli arresti, sono stati sequestrati beni per 50 milioni di euro.
  • 2013 - Lamezia Terme. Operazione Stive Pulite

    La polizia di frontiera (Polaria) grazie all’utilizzo di ben 8.841 filmati ha arrestato, dopo un anno di indagini, 6 persone per i furti dei bagagli aerei negli aeroporti di Roma, Milano, Bologna, Verona, Napoli, Bari, Palermo e Lamezia Terme.
  • 2013 - Catania. Operazione Revenge 3

    L’operazione antimafia Revenge 3 ha colpito i vertici di Cosa Nostra con numerose condanne nei confronti del clan Cappello Caratteddi. Iniziata nel 2009, l’operazione Revenge, in questa occasione ha portato a 5 ergastoli, tra cui quello di Sebastiano Lo Giudice ritenuto uno dei reggenti del clan Cappello Caratteddi.
  • 2013 - Reggio Calabria. Confiscati due miliardi di euro a Natale Iannì

    La confisca è avvenuta ad opera della Divisione anticrimine della Questura che ha eseguito il decreto emesso il 16 febbraio 2012, dal Tribunale di Reggio Calabria. Iannì, arrestato nell’ottobre del 2010 nel corso dell’operazione Alta tensione, era riuscito ad accumulare un consistente patrimonio immobiliare e commerciale sproporzionato rispetto ai redditi dichiarati.
  • 2012 - Catania. Operazione Revenge 2

    La Squadra Mobile di Catania ha eseguito un’ordinanza di applicazione di misura cautelare emessa dal G.I.P. del Tribunale di Catania traendo in arresto 23 esponenti dell’organizzazione mafiosa Cappello e più in particolare della frangia più violenta, quella riferibile alla famiglia Bonaccorsi.
  • 2011 - Catania. Cattura di Giovanni Arena

    Gli agenti della squadra mobile di Catania hanno arrestato Giovanni Arena, latitante da 18 anni, ritenuto al vertice della omonima famiglia mafiosa. Arena era ricercato per omicidio, associazione mafiosa, detenzione di armi e traffico di droga ed era inserito nella lista dei 30 latitanti più pericolosi del Paese.
  • 2009 - Catania. Operazione Revenge

    L’operazione Revenge ha portato all’arresto di 49 esponenti del clan dei Carateddi con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti, estorsioni e reati in materia di armi. Nel 2011 sono stati conseguiti 17 arresti nel corso del procedimento che si è avvalso delle testimonianze di diversi collaboratori di giustizia, filmati e intercettazioni, svolte anche nel cimitero di Catania.
  • 2009 - Castello di Cisterna. Cattura di Pasquale Russo

    I carabinieri di Castello di Cisterna, dopo un’indagine a cui ha partecipato anche il Ros, hanno arrestato Pasquale Russo, ricercato dal 1993, ed inserito tra i 10 latitanti più pericolosi a livello nazionale. Russo era stato più volte condannato all’ergastolo per vari omicidi e per associazione per delinquere di tipo mafioso.
  •  

 

LA CAMPAGNA DI COMUNICAZIONE 2010: "IL SILENZIO E' D'ORO"

Nel 2010, le aziende associate I.L.I.I.A hanno vissuto una profonda crisi dovuta ai crediti, scaduti da diversi anni, vantati nei confronti del Ministero della Giustizia, che al 31.12.2010 avrebbero sfiorato i 500 milioni di euro. I prolungati periodi di sofferenza dei crediti in questione si riflettevano negativamente anche sulla possibilità di far fronte alle spese correnti con il serio rischio per i soci I.L.I.I.A di dover cessare la propria attività di supporto alle attività investigative con evidenti ricadute negative nel campo occupazionale, sulla lotta alla criminalità, e dal punto di vista delle entrate fiscali.

Al fine di sensibilizzare le massime cariche dello stato e l’opinione pubblica sulla situazione delle aziende del comparto, I.L.I.I.A. ha lanciato la campagna di comunicazione e sensibilizzazione “Il silenzio è d’oro”inaugurata con una lettera aperta al Presidente Napolitano pubblicata sul Corriere della Sera. La campagna è stata rivolta alle massime cariche del mondo politico, agli opinionisti in area politico istituzionale e agli opinion leader del mondo industriale, sindacale ed associativo. L’iniziativa ha sollevato un vasto eco mediatico portando grande attenzione sul tema. Attraverso questa azione l’Associazione è infatti riuscita, in un anno, a far si venisse colmato il debito contratto dal Ministero della Giustizia nei confronti delle aziende associate I.L.I.I.A.

 


Read 10717 times Last modified on Tuesday, 19 May 2015 08:44
More in this category: « Le Fasi delle intercettazioni

Le Fasi delle intercettazioni

1) ACQUISIZIONE DELLE INFORMAZIONI

Il termine “intercettazioni” è riferito solo alla fase 1, che viene svolta:

• Dal gestore telefonico, per quanto concerne le intercettazioni telefoniche, che clona l’utenza telefonica reindirizzando le comunicazioni ad una “sala ascolto” in Procura.

• Da materiali tecnici, denominati di “attacco”, più o meno Hi Tech, installati da tecnici specializzati presso i luoghi e/o sui mezzi dove deve essere rilevata una voce, una posizione, un video o dati informatici.

2) TRASPORTO INFORMAZIONI AL CENTRO DI CONTROLLO

La Fase 2 è svolta:

• Dal gestore telefonico:

per le intercettazioni telefoniche

per i rilanci “punto-punto”, su doppini telefonici disponibili, di intercettazioni ambientali

per i rilanci su rete GSM/UMTS/LTE

• Da tecnici specializzati tramite connessioni e ponti RF e/o WI FI o connessioni VPN in internet

3) REGISTRAZIONE DELLE INFORMAZIONI

La fase La fase 3 è svolta da società private che mettono a disposizioni server di registrazioni ed infrastrutture di rete

4) ANALISI E TRATTAMENTO DELLE INFORMAZIONI

La fase 4 è svolta dagli operatori di Polizia Giudiziaria.

 

LEGGI TUTTO